Fino a che Arte non vi separi…
Mercoledì 25 ottobre 2017 alle 18,30
Centro Artistico Alik Cavaliere Via De Amicis 17 Milano
Fino a che Arte non vi separi…
Alik Cavaliere e Floriano Bodini per il Monumentale di Milano
con:
Fania e Sara, figlie degli artisti
Angela Bonomi Castelli, studiosa di Arte Sacra Contemporanea
Renato Galbusera, allievo dei due maestri e artista
Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli, Amiche del Monumentale
Nel sorprendente contesto del Centro Artistico Alik Cavaliere in versione autunnale, con l’albero di cachi pieno di frutti maturi, il 25 ottobre verrà presentato il libro di Carla De Bernardi e Lalla Fumagalli La piccola città, edito da Jaca Book e dedicato al Cimitero Monumentale di Milano – Museo a cielo aperto.
La sede, il Centro Artistico Alik Cavaliere, non è casuale, infatti al Monumentale troviamo sei tombe, dove Cavaliere si è cimentato, come spesso nel suo lavoro, con la tradizione, ma anche con interpretazioni originali del tema del ricordo e della scomparsa, della vita e della morte e del senso delle cose, narrando tanto chi non c’è più, quanto la sensibilità di chi resta.
Particolarmente complesso e coinvolgente per Alik è stato misurarsi con il monumento ad Alberto, suo padre, dove giace oggi lui stesso. Non casuale la sede del Centro Artistico Alik Cavaliere, perché mette il fuoco di questa presentazione sul fare artistico, che, se in qualche modo si confronta sempre con la domanda di senso, si trova, di fronte all’impresa di interpretare la morte, nel cuore stesso della sua ragion d’essere: è l’esistenza stessa, incarnata, ma universale, il tema delle opere al Monumentale.
In questo contesto esistenziale e artistico la figlia di Alik, Fania, ospiterà Sara Bodini, figlia di Floriano, anch’egli autore di molteplici sepolcri al Monumentale, che con Alik ha condiviso il fertile milieu culturale ed estetico del secondo dopoguerra a Milano.
Floriano Bodini e Alik Cavaliere, accomunati dalla notevole capacità tecnica e dalla profondità dell’ispirazione, hanno anche vissuto una rottura che è durata fino alla morte, la cui dinamica non è più del tutto chiara oggi, e il cui senso si era forse affievolito nel tempo anche per loro, tanto che nei taccuini di Alik troviamo il seguente passaggio:
Un episodio con Bodini. Ci guardiamo sempre a lungo in faccia,
siamo durante la cerimonia seduti a fianco, facciamo le foto insieme.
Io gli dico: ”Maestro Bodini, noi seguitiamo a non parlarci?”
Mi risponde gentile: “Si, per favore. Grazie”!
Tra i due, come ricordano le figlie, non è mai del resto mancata la reciproca stima per l’opera artistica.
Ora si ritrovano entrambi celebrati nel Famedio del Monumentale e ai discendenti piace immaginare che finalmente abbiano recuperato, nel tempo che non c’è, un’intesa e un’amicizia perdute nelle pieghe del quotidiano e diverte pensarli incarnati nel bronzo di Alik che racconta un episodio post mortem del suo Gustavo B., il personaggio di cui segue le gesta con le sue opere dei primi anni Sessanta, che fa gioiosamente incontrare con un vicino di tomba che aveva conosciuto nella vita.
Post Mortem,1963, bronzo, ferro, 70x100x70, sarà in questa occasione tra le opere di Alik presenti al Centro, insieme a La morte eventuale di G. B., 1963 bronzo, ferro, cemento 31x22x22. Di Floriano sarà esposta l’opera Civetta, 1978, bronzo, 44x21x21 cm.
Ph By: Dian Ivanov